Scritto da Francesca Carraro

Pubblicato il 02/07/2020

Chiunque abbia frequentato MTV negli anni 2000-’10 non può non aver visto almeno una puntata di Scrubs, serie tv che con grande sensibilità e ironia raccontava le avventure di un gruppo di dottori e infermieri. Ogni giorno dopo pranzo per tantissimi “90’s kids”, tra cui anche chi vi sta scrivendo, era un appuntamento fisso. Scrubs è una di quelle serie che ti colpisce nel cuore, capace di passare da una comicità quasi infantile e dozzinale, ad una profondità  che poche serie tv riescono a raggiungere. Per anni ha fatto piangere dalle risate e dal dolore moltissimi spettatori.

Ma non è questo il momento né il luogo per parlare di questa serie geniale: il fulcro di questa analisi /dichiarazione d’amore infatti verte su Zach Braff, ovvero l’attore che interpreta il protagonista, J.D.

Per anni infatti, soprattutto fuori dagli Stati Uniti, il povero Zach è sempre stato considerato come “J.D. di Scrubs” nonostante abbia all’attivo una discreta carriera da attore, regista e sceneggiatore. Prima di ottenere il ruolo in Scrubs, Zach ha recitato in pochi film e ha ottenuto piccoli ruoli televisivi, anche se il suo primo ruolo accreditato in un lungometraggio non è da poco: ad appena 18 anni ha interpretato il figlio di Woody Allen e Diane Keaton in Misterioso omicidio a Manhattan.

Ma in particolare, vorrei soffermarmi sulla carriera da regista di Zach Braff che ha all’attivo tre film.

Il primo è Garden State (tradotto malamente in italiano La mia vita a Garden State), uscito nel 2004, piccola perla del cinema indipendente, in parte autobiografico e caratterizzato da una delicatezza ed un’ironia particolari. La trama è molto semplice: Zach interpreta Andrew, un ragazzo del New Jersey trasferitosi a Los Angeles per inseguire il suo sogno di diventare attore. Dopo 9 anni, Andrew è costretto a tornare a casa per il funerale della madre paraplegica. Capiamo subito che Andrew è depresso e schiavo di psicofarmaci e che la sua vita non è ricca di soddisfazioni personali: fa il cameriere in un ristorante e non è in grado di realizzare il suo sogno dato che ottiene solo piccole parti. Il breve soggiorno nella sua città natale lo obbliga a rivedere la sua famiglia e i suoi amici del liceo ormai distanti da lui, distanza che lo farà entrare ancora più in crisi.

Scena di Garden State

Sono due i fondamentali incontri/scontri che il protagonista deve affrontare: il primo con il padre, interpretato dal recentemente scomparso Ian Holm, che Andrew si vede obbligato ad affrontare per cercare di fare chiarezza nella sua vita. Il secondo è con Sam, interpretata da Natalie Portman,  che sconvolgerà la sua vita.

In pochi più di un’ora e mezza questo film riesce ad affrontare tematiche come la depressione, il sentirsi inadeguati nel mondo, la confusione tipica dei vent’anni con una delicatezza e un’ironia magistrali. Proprio come le migliori puntate di Scrubs, questo film passa dal far ridere a far piangere nel giro di pochi minuti. Piccola menzione d’onore per la superba colonna sonora, scelta da Zach Braff, che ha vinto un Grammy e ricca di perle indie di gruppi come The Shins, Coldplay (prima che diventassero commerciali, sia chiaro), Nick Drake, Iron & Wine e Frou Frou.

Esattamente 10 anni dopo, nel 2014 esce il suo secondo film da regista: Wish I Was Here.

Mentre Garden State è il film che racconta la crisi dei vent’anni, il secondo lavoro di Zach Braff cerca invece di analizzare la crisi dei trenta. In Wish I Was Here Zach ricopre nuovamente il ruolo da protagonista, interpretando Aidan, attore disoccupato che fa fatica a mantenere la proprio famiglia composta da moglie e due figli.

Wish I Was Here è il film della maturità per Braff, nel quale però ritroviamo il tono ironico e malinconico che caratterizza il precedente Garden State. Ritornano inoltre tematiche presenti anche nel suo primo lavoro come il senso di inadeguatezza, la perdita di un genitore e la depressione.

Scena di Wish I Was Here

Anche in Wish I Was Here la colonna sonora ha un ruolo chiave, con artisti che già abbiamo sentito in Garden State (es., The Shins) ma anche con grandi aggiunte dello stesso livello di “hipsteria”: Radical Face, Hozier e Gary Jules. Ci sono ben due canzoni scritte appositamente per il film, tra le quali spicca una emozionantissima Heavenly Father del meraviglioso Bon Iver che vi consiglio di conservare per quando volete farvi un bel pianto terapeutico.

Ci sono altre due particolarità che rendono quel film speciale: la prima riguarda la produzione, infatti Wish I Was Here è stato uno dei primi film finanziati tramite crowdfunding, attraverso la piattaforma Kickstarter. Zach Braff ha infatti annunciato con un video che aveva conservato nel cassetto questo progetto da anni ma che ogni volta che entrava in contatto con papabili finanziatori volevano modificare elementi che avrebbero alterato la natura del film. L’altra particolarità invece è puro fan service: Zach ha infatti inserito all’interno di Wish I Was Here molti attori provenienti da Scrubs. Oltre ad un delizioso cameo di Donald Faison, migliore amico nella vita e nella serie di Braff, troviamo tre attori che hanno fatto da comparsa in Scrubs ma con ruoli rimasti sicuramente nel cuore di chi ha amato la serie.

Nel 2017, è uscito l’ultimo lungometraggio di Zach Braff: Insospettabili sospetti (in originale Going in Style). Essendo però un remake e avendo una sceneggiatura non scritta da Braff, questo film è decisamente diverso dai due precedenti. In Insospettabili sospetti, troviamo un gruppo di tre amici in pensione, interpretati dai leggendari Morgan Freeman, Alan Arkin e Michael Caine, che perdono i loro risparmi a causa di una truffa della banca. I tre si trovano costretti a trovare un modo rapido per ottenere molti soldi: rapinare la stessa banca che li ha truffati sembra essere l’idea migliore. Nonostante si noti la mancanza dello stile di scrittura di Braff, Insospettabili sospetti rimane una commedia piacevole e divertente.

Ma Zach non si è dedicato solo al cinema: nel 2018 è uscita Alex, Inc. serie tv che lo vede protagonista, di cui inoltre è produttore e regista di alcuni episodi. Questa serie comica ci racconta la storia di Alex che decide di licenziarsi da un lavoro noioso e poco stimolante per fondare una start-up basata sulla realizzazione di un podcast. Lo stile comico della serie ricorda vagamente quello che troviamo nei film precedenti di Zach, che qui interpreta un suo ormai classico personaggio sognatore, determinato ed estremamente sensibile. Dopo una sola stagione, però, Alex Inc. è stata cancellata fondamentalmente a causa dello scarso numero di telespettatori.

Sempre in tema serie tv, non posso non citare le comparsate di Zach Braff in due episodi di Bojack Horseman, geniale serie animata in cui Zach dà voce a se stesso.

Per concludere questa lunga dichiarazione d’amore, ancora non sappiamo quali progetti futuri ci siano per Zach Braff ma sicuramente vi terremo aggiornati. Ovviamente consiglio fortemente la visione di tutti i film citati, ma nel caso invece siate dei vari fan di Zach ecco una piccola chicca. Un corto girato da lui per Adobe, che vede tra i protagonisti, oltre ad Alicia Silverstone, Florence Pugh, nome che potrebbe suonarvi familiare. È infatti la protagonista di Midsommar e ha ottenuto una nomination agli Oscar per il suo ruolo in Piccole Donne di Greta Gerwig. Da circa un anno, Zach Braff e Florence Pugh fanno (ahimè) coppia fissa e si sono conosciuti proprio durante le riprese di questo corto.

Insomma, spero che questo articolo sia servito a convincervi a recuperare la breve ma significativa filmografia di Zach Braff. Se invece vi mancano le basi, ovvero non avete mai visto Scrubs (vergognatevi) nessun problema: potete recuperarlo su Amazon Prime Video. Volete anche scoprire tantissime curiosità sulla serie? Su Spotify trovate un podcast a tema: durante la quarantena infatti Zach Braff e Donald Faison (che interpreta Turk, il migliore amico di J.D.) hanno iniziato a registrare un podcast in cui dedicano ogni puntata ad un episodio della serie.